In particolare le alte frequenze, intorno ai 100 kHz, hanno il compito di captare le prime riflessioni del fondale marino dando quindi informazioni sulla batimetria; di contro, le basse frequenze (comprese fra 3.5 ed 15 kHz) generate hanno la capacità di penetrare i sedimenti al di sotto del fondale, dando origine a riflessioni secondarie che garantiscono un’ottima risoluzione di restituzione della stratificazione superficiale. I campi d’onde riflessi, così generati, vengono captati dal trasduttore, inviati al processore posto a bordo del natante di servizio e sottoposti a signal processing. Le basse frequenze permettono di ottenere risoluzioni sensibilmente maggiori rispetto a qualunque altro sistema lineare in commercio. La risoluzione verticale può arrivare fino a 6 cm in dipendenza dalla frequenza in uso e dalla lunghezza d’impulso impostata favorendo così anche l’individuazione di piccoli oggetti sepolti come condotte, relitti, ecc.